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Associazione Antimafie Rita Atria rifiutata da WikiPedia
Libero è chi libero fa. Potremmo parafrasare “Forrest Gump” per raccontare lo sconcertante e vergognoso (a nostro giudizio) comportamento dei gestori dell’enciclopedia online 𝗪𝗶𝗸𝗶𝗽𝗲𝗱𝗶𝗮, paladina della libertà, dell’informazione libera ed indipendente. A chiacchiere. Perché i fatti, ancora una volta, ci hanno dimostrato che tra il dire e il fare c’è di mezzo l’oceano delle ipocrisie, dell’arroganza e di paladini pro domo non certo la libertà.
Nella sera di martedì 7 gennaio abbiamo provato, dopo ottobre 2016 e dicembre 2018, quindi per la terza volta, a pubblicare una voce sull’esistenza e sulle attività dell’Associazione Antimafie Rita Atria. Cancellata, dopo praticamente pochi secondi, 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝗮𝗱𝗺𝗶𝗻. 𝗗𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 ❞𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮❞ viene definita, ma come può una comunità riunirsi e deliberare in pochi secondi? Mistero! Alle nostre richieste di spiegazioni ci è stato risposto, in maniera anche sprezzante, che l’esistenza di un’associazione come la nostra (indipendente, apartitica, slegata da ogni centro di potere, senza padrini e padroni e che negli anni non ha lucrato un solo euro sull’antimafia, che da anni si batte anche nelle aule di tribunale con esposti e processi che sono passati, nonostante Wikipidia alla storia). Secondo lor signori «𝑰𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒍𝒆𝒗𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒍𝒆𝒈𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒅 𝒖𝒏𝒂 𝒗𝒂𝒍𝒖𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒖 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒔𝒊𝒂 𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒖𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒆𝒓𝒊𝒕𝒆𝒗𝒐𝒍𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂, 𝒖𝒏❜𝒂𝒔𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒔𝒊𝒂𝒔𝒊 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒂 𝒆𝒏𝒕𝒊𝒕𝒂̀, 𝒎𝒂 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂 𝒊𝒏𝒄𝒊𝒔𝒐 𝒆𝒅 𝒊𝒏𝒄𝒊𝒅𝒂 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒑𝒓𝒐𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒅𝒊 𝒎𝒆𝒅𝒊𝒐-𝒍𝒖𝒏𝒈𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒊𝒐𝒅𝒐 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒕𝒂̀ 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒆, 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂, 𝒆𝒄𝒐𝒏𝒐𝒎𝒊𝒄𝒂, 𝒄𝒖𝒍𝒕𝒖𝒓𝒂𝒍𝒆, 𝒔𝒑𝒐𝒓𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒆 𝒗𝒊𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒏𝒅𝒐». Chiunque può andare sulla tanto decantata Wikipedia e valutare quanti presenti “incideranno” nel “medio lungo periodo” e rimarranno nella storia. E confrontarlo con la nostra associazione, con ormai oltre trent’anni di storia, denunce, battaglie e tanto altro. Ma la risposta di 𝗪𝗶𝗸𝗶𝗽𝗲𝗱𝗶𝗮 ci fa capire che siamo proprio nella storia delle lotte contro tutti i poteri. Non pensavamo di avere una censura globale e totale dalla grande enciclopedia delle enciclopedie (𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐠𝐫𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐞𝐧𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨).
𝗔 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝘂𝗹𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮, 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗴𝗶, 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼, 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮.
Questa è Wikipedia. Ne terremo conto quanto l’enciclopedia del pensiero globale tornerà a lanciare allarmi sulla sua esistenza, a chiedere soldi presentandosi come preziosa ed insostituibile, paladina della libertà e dell’informazione libera, quando continuerà a presentarsi come in lotta contro draghi della censura e dell’omologazione dilaganti… ci ricorderemo di questi fatti, ricordatevi di come i liberi paladini si comportano quando la libertà non va declamata a chiacchiere ma con i fatti, concreti, reali, incontrovertibili. Da parte nostra non abbiamo altro da aggiungere. Il fatto si commenta da sé. Andremo avanti a testa alta e registriamo che, ancora una volta, c’è chi ci vorrebbe impedire di esistere, di avere una voce, di farci conoscere. Non ci interessa la “simpatia” di qualcuno ma il mare aperto della vera libertà, quello che anche Wikipedia per noi conferma non solcare.
𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗔𝗻𝘁𝗶𝗺𝗮𝗳𝗶𝗲 𝗥𝗶𝘁𝗮 𝗔𝘁𝗿𝗶𝗮

Associazione Antimafie Rita Atria

L’Associazione Antimafie Rita Atria (dal nome della testimone di giustizia che collaborò col giudice Borsellino, [1]) nasce a Milazzo (Messina) nell’inverno 1994 dall’iniziativa di due studentesse, Nadia Furnari [2] e Santina Latella, che ne è la Presidente.

L’Associazione è attiva in Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Sciacca e Partanna), Roma, Bari, Bologna, Toscana e Abruzzo e collabora con diverse realtà anche su territori nazionali dove non c'è un presidio.

L’impegno dell’Associazione è rivolto a:

  • promuovere la diffusione della cultura della giustizia, della ricerca della verità, della legalità, della solidarietà, dell’ambiente e di una coscienza antimafiosa, antifascista e antirazzista, basata sui principi della Costituzione Italiana e sulla valorizzazione della memoria attiva delle persone che hanno operato contro le mafie e per i diritti umani; promuovere l’elaborazione di strategie di lotta non violenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle infiltrazioni di tipo mafioso;
  • difendere e promuovere una cultura di sensibilizzazione, prevenzione e lotta al femminicidio e alla violenza di genere;
  • difendere e promuovere una cultura dei diritti LGBTQIA che tuteli tutte le dimensioni della persona, alla luce della pari dignità sociale e dell’uguaglianza di fronte alla legge a prescindere da caratteristiche personali di genere, come stabilisce l’articolo 3 della nostra Costituzione;
  • promuovere una cultura della pace, del disarmo e della non violenza;
  • promuovere e difendere una cultura dell’integrazione e della solidarietà tra i popoli, contro ogni forma di razzismo e xenofobia; promuovere una cultura della responsabilità contro coloro che abusano e violano i doveri della funzione pubblica affidatagli e promuovere l’elaborazione di strategie di lotta non violenta contro la corruzione, la violazione dei principi costituzionali e gli abusi di potere.

ATTIVITA’ DI DENUNCIA E OSSERVATORIO NEI TERRITORI

L’Associazione Antimafie Rita Atria negli anni ha prodotto denunce, dossier, comunicati, organizzato e/o partecipato a manifestazioni, sit in ed altri momenti pubblici. Tra questi i più importanti sono stati:

  • dal 1994 è al fianco del suo socio fondatore Mario Ciancarella [3] per la ricerca della verità sulla sua radiazione dall’Aeronautica Militare Italiana e per la verità sulla strage di Ustica[4]
  • nel 1996 si intesta la lotta per la riapertura del caso dell’omicidio della giovane Graziella Campagna[5] avvenuto a Villafranca Tirrena (Me) il 12 dicembre del 1985. Preceduto da un dossier presentato a Messina il 17 dicembre del 1996, viene pubblicato nel 1997 il volume Graziella Campagna a 17 anni vittima di mafia per iniziativa dell’Associazione, insieme al Comitato per la Pace ed il Disarmo Unilaterale di Messina;
  • nel 1997 organizza a Partanna (TP) il funerale mai avuto a Rita Atria. Presenti diverse personalità delle Istituzioni.
  • nel 1997 viene presentato all’onorevole Giannicola Sinisi, allora Sottosegretario al ministero degli Interni, un dossier che documentava situazioni di inadempienza e di pericolosa trascuratezza nei confronti dei Testimoni di Giustizia[6] e delle loro esigenze di tutela e sostegno seguito, nel 2002, da una lettera aperta al Presidente della Repubblica per denunciare situazioni di rischio e di “abbandono” di molti cittadini del Sud d’Italia che hanno denunciato criminali di varia natura e, nel 2010, dalla presentazione di emendamenti nel piano sicurezza e, nel 2013, dalla presentazione documento con proposte in tema di modifica e integrazione della legge 45 del 2001;
  • nel 2011 presenta un corposo e dettagliato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e alla Prefettura di Messina evidenziando vizi ed anomalie nella delibera n. 56 del 16/11/2009 del Consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto che approvava un piano regolatore particolareggiato per un parco commerciale in contrada Siena di Barcellona Pozzo di Gotto[7]. All’esposto è seguito l’apertura di un procedimento penale (n. 36/2012) attualmente pendente davanti al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) a carico di diverse persone dove l’Associazione è stata riconosciuta quale parte civile;
  • nel 2012 ha presentato al Parlamento Italiano (senza avere riscontro) una lettera di accompagnamento alla “Richiesta di riapertura delle indagini sulla morte di Alessandro Marcucci[8] e Silvio Lorenzini[9]. (Incidente aereo presso Campo Cecina, Carrara (MS) il 2 febbraio 1992)”. Il 21 settembre del 2012, l’Associazione, non ricevendo alcun riscontro dal Parlamento decide di presentare un esposto presso la Procura della Repubblica di Massa Carrara che riaprirà il caso ritenendo fondanti le valutazioni nell’esposto. Ad oggi il caso, dopo la riesumazione dei corpi, è ancora oggetto di indagine;
  • nel 2014, nella propria attività di approfondimento, di ricerca e di informazione sul fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta ad esso, è stata audita dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre associazioni criminali in missione a Messina[10]. Alla presidente onorevole Rosy Bindi è stata consegnata una relazione sulle attività dell’Associazione relative al territorio della provincia di Messina, integrato da un documento di proposte su alcuni interventi legislativi in materia di infiltrazione mafiosa negli enti locali, collaboratori di giustizia e gestione e destinazione dei beni confiscati.
  • ha depositato presso la Procura della Repubblica dei Tribunali di Caltagirone, Palermo, Roma e Caltanissetta una serie di esposti, note e memorie di documentazione concernenti l’installazione del sistema di comunicazione per utenze mobili, sito radio U.S. Navy di Niscemi, il c.d."M.U.O.S.”[11]. In base a questa attività, che è stata valorizzata, nel senso di utilizzata, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, la Procura stessa ha ritenuto di qualificare autonomamente l’Associazione Antimafie Rita Atria parte offesa nel procedimento n. 539/2014 presso il Tribunale di Caltagirone. Per gli scopi assunti nello statuto e per essersi assunta la responsabilità e l’impegno di presentare vari esposti e varia documentazione e che pertanto grazie alla descrizione dettagliata dei fatti e degli accadimenti ha adiuvato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, a continuare proficuamente le indagini con le quali pervenute ad una imputazione nonché anche al sequestro del MUOS, l’Associazione ha presentato una memoria di costituzione di parte civile.
  • Nell’agosto 2021 nella fase di recupero documenti per la scrittura del libro-Inchiesta "Io Sono Rita",  Nadia Furnari, Giovanna Cucè della testata del TG1 e Graziella Proto de la testata LeSiciliane recuperano l'audio di Matteo Messina Denaro. [12]
  • Nel gennaio 2022 ha recuperato e ripubblicato a puntate un’inchiesta sulla storia della P2 della General Video-Produzione TV CINE 2000 [13]
  • Nel giugno 2022 è stato pubblicato il libro inchiesta “Io sono Rita” di Giovanna Cucé (giornalista del Tg1), Nadia Furnari (vicepresidente dell’associazione) e Graziella Proto (direttrice di Le Siciliane) sulla morte della giovanissima testimone di giustizia. Alla pubblicazione del libro sono seguiti esposti presso la Procura di Roma, presentati dall’avv. Goffredo D’Antona in nome e per conto dell’associazione e di Maria Rita Atria (sorella di Rita) per chiedere la riapertura delle indagini sulla morte di Rita Atria. [14]

 

ATTIVITA’ NELLE SCUOLE E DI DIFFUSIONE CULTURALE

La voglia di dare un senso alla frase “Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe” ha dato vita, nell’aprile del 1995, con il supporto dell’allora assessore alla cultura del Comune di Milazzo, Dario Russo, e insieme al distretto scolastico (per i successivi per quattro anni), a numerosi progetti educativi nelle scuole. Il primo appuntamento ufficiale si tenne presso il Paladiana di Milazzo con la partecipazione di tutte le scuole medie e di rappresentanze degli istituti superiori, ospiti Rita Borsellino e il magistrato Antonino Caponnetto. Altri ne sono seguiti negli anni successivi in tutto il territorio nazionale.

 

 

PRINCIPALI ATTIVITA’

Organizzazione di iniziative culturali di approfondimento, di ricerca e di informazione su:

  • fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta ad esso;
  • fenomeno del femminicidio e della violenza di genere e sulle strategie di risposta ad essi;
  • diritti LGBTQIA; corsi di formazione per insegnanti, studenti, pubblici dipendenti, amministratori locali, operatori sociali e per chiunque intenda impegnarsi per la crescita della cultura della legalità, della solidarietà, della nonviolenza e della tutela dell’ambiente.
  1. b) istituzione di un Centro di documentazione sul fenomeno mafioso in Sicilia, con particolare riguardo alla fascia tirrenica della provincia di Messina, raccogliendo, organizzando e diffondendo documentazione aggiornata per coordinare un’attività capillare di monitoraggio sull’evoluzione del fenomeno mafioso e della lotta ad esso, nei diversi contesti.

Lo Statuto prevede la possibilità di costituirsi parte civile nei processi: per i reati di cui all’art. 416 bis c.p., per i reati commessi avvalendosi delle condizioni previste dal medesimo articolo; per i reati commessi al fine di agevolare le attività di tipo mafioso; per i reati di cui all’art. 416 ter del codice penale; per i reati contro la pubblica amministrazione, per i reati di corruzione e per tutti i reati commessi al fine di agevolare direttamente e/o indirettamente fatti di corruzione; per i reati connessi ai fenomeni di femminicidio, omofobia, violenza di genere, razzismo e xenofobia; per i reati comunque riconducibili all’ambiente, presenterà, attraverso i propri legali, memorie di costituzione di parte civile nei principali procedimenti penali che hanno riguardato l’attività di contrasto alla criminalità mafiosa sul territorio nazionale, con particolare riguardo alla provincia di Messina. Adirà inoltre le istituzioni competenti a difesa del territorio, del paesaggio e della salute. Promuoverà inoltre azioni civili o amministrative in caso di violazioni delle norme e dei principi posti a tutela dei valori e delle materie che costituiscono finalità dell’associazione.

 

L’Associazione istituirà dal 2016 un premio intitolato alla memoria del professor Adolfo Parmaliana, vittima di mafia, che verrà attribuito a personalità o associazioni che si sono particolarmente distinte con azioni di lotta alla mafia, al malaffare e alla corruzione [17].

 

[1] http://www.ritaatria.it/Testimoni/RitaAtria/RaccontotuttoalGiudicePaoloBorsellino.aspx

[2] http://www.ritaatria.it/LeStorie/Donne/LeSiciliane/NadiaFurnari.aspx

[3] http://www.ritaatria.it/LeStorie/IncidentieStragi/StragediUstica/IlTestimone.aspx

[4] http://www.ritaatria.it/LeStorie/IncidentieStragi/StragediUstica/Documenti.aspx

[5] http://www.ritaatria.it/LeStorie/Vittimemenonote/GraziellaCampagna.aspx

[6] http://www.ritaatria.it/Testimoni.aspx

[7] http://www.ritaatria.it/RisultatiRicerca.aspx?Search=parco+commerciale

[8] http://www.ritaatria.it/LeStorie/Dimenticati/SandroMarcucci.aspx

[9] http://www.ritaatria.it/LeStorie/Dimenticati/SandroMarcucci/AnalisiDocumentaleeFotografica/IlpoveroLorenzini.aspx

[10] http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/732/Comunicato-stampa-sull-audizione-dell-Associazione-antimafie-Rita-Atria-davanti-alla-Commissione-parlamentare-d-inchiesta-sul-fenomeno-delle-mafie-e-delle-altre-associazioni-criminali-anche-straniere.aspx

[11] http://www.ritaatria.it/RisultatiRicerca.aspx?Search=MUOS

[12] https://www.facebook.com/ritaatria.it/posts/4874820629199360

[13] https://www.ritaatria.it/la-loggia-p2/

[14] https://www.ritaatria.it/rita-atria/io-sono-rita/

[15] http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/839/Palermo-25-luglio-2015-in-Viaggio-con-Rita-Atria.aspx

[16] http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/933/Premio-Parmaliana-2016-Il-sangue-limpido-del-mare.aspx

 

[17] http://www.ritaatria.it/Home/tabid/55/EntryId/931/Comunicato-stampa-Premio-Adolfo-Parmaliana-per-la-liberta-di-stampa-e-di-espressione.aspx

 

 

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